giovedì 13 ottobre 2011

Think Green

Da qualche anno a questa parte le dinamiche e la sostenibilità ambientale sono diventate l'oggetto di maggiore attenzione per i dissoluti spreconi del fashion system. Hanno preso forma proposte ecologiche, tutt'atro che economiche, nella moda, nel design, nel consumo di cibo, una vera e propria invasione eco-chic. Attrici, attricette e machisti, soprattutto da oltre oceano, sono estremamente compiaciuti nel farsi fotografare in atteggiamenti eco cool. Ecco una panoramica delle ultime novità per non farsi sorpassare dalle gemelle Olsen.
H&M ripropone la linea Conscious Collection, favoleggiante varietà di abiti, scarpe, accessori fiorati, (ah, le care vecchie associazioni mentali sfruttate dal marketing!), camicette accollate e severe da signorina tu-mi-stufi, che a quanto pare vanno a ruba.








I materiali utilizzati sono la canapa organica e la seta, materiali sicuramente ecologici, ma che verranno
 comprati nella lande più desolate dell'estremo oriente...con i conseguenti costi di trasporto.
Elisabetta Franchi invece propone una capsule collection, che include cappotti, abiti, accessori 100% effetto peluche.
Livia Giuggioli, moglie di Colin Firth, ha creato a Londra un eco-store, Eco-Age, che a gennaio diventerà un web shop dedicato all'eco design. La pochette qui a destra è una delle proposte già disponibili sul sito.







Jacob Cohen ci regala anche questo autunno inverno i jeans limited edition in Kurabo, prezioso denim giapponese tinto senza additivi chimici a quasi 400 euro al paio.









Passando agli accessori invece troviamo Felt Ring, anello totalmente sostenibile in puro feltro made in Japan e WeWood, orologio in legno in vendita nel negozio Eco-Age della signora Firth.


Infine troviamo le sneaker in Oat Shoes, in canapa, bioplastica e sughero. Inoltre contengono semi di albero all'interno permettendo di interrarle anzichè buttarle.

Certo, tutti questi prodotti riciclati, riadattati, per quanto costosi, sono sicuramente più sostenibili; ma la domanda sorge spontanea: per essere realmente più ecologici non si dovrebbe consumare meno e, soprattutto, localmente?

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