mercoledì 19 ottobre 2011

Not so sexy for my shirt

Avete presente la canzone simbolo del 1992 "too sexy for my shirt, too sexy for Milan, New York, Japon"? Scordatevela.


A quanto pare gran parte delle ragazze, tra i ventitré e i ventotto anni, sembrano pronte a spennellare abbondante fard sulle passate battaglie femministe e a ripescare dai roghi di allora reggiseni, corpetti, e qualsiasi sorta di intimo vagamente shaping.
Chino pants da sindrome culo piatto, colli alti, ballerine, cardigan, Tshirt bianche, camicie oxford, trucco soft e capelli alla va-là-che-vai-bene; tutto da cancellare e da aborrire insieme all'assioma "intelligente fuori, ma sexy dentro".

Purtroppo la decodifica di questo messaggio da parte del mondo maschile è "zero curve fuori, e dentro non me n'è mai fregato comunque", mostrando un riscoperto bisogno da parte delle donne di mostrare il corpo non tanto per oggettivarlo quanto per autoaffermarsi.
La nuova parola d'ordine è essere sexy fuori; e se si è intelligenti, non dico si debba nasconderlo, ma non è poi così rilevante. Il corpo femminile, da lungo tempo celato con abiti dai colori pellicia di topo, chiede con autorevolezza di essere valorizzato.
Gli stilisti rispondono prontamente e, poiché si tratta di un fenomeno allargato, anche i brand più pop e costless avanzano le loro proposte.
Ecco quindi Intimissimi (nella foto), Yamamay, Wonderbra, con la propria shaping collection da strizza, solleva, amalgama, nascondi.

Ovviamente i risultati sono diversi da quelli qui rappresentati.










Zara si scatena proponendo scarpe dai plateaux decisamente improponibili, intarsiati d'osso e che costringono a sollevare alternativamente le ginocchia fino al petto per salire, o meglio scavalcare, una scalinata.

                                
Calzedonia propone tre tipi di calze shaping, per comprimere e far circolare, tirare su e modellare.
















Biancheria in mostra! H&M continua alla grande con i suoi vestiti a corsetto e corpetti sotto giacca.
E bisogna dire che anche Oysho non si tira indietro.


















Ma se propria si cerca la chicca, American Apparel non delude mai.















Anche il make up diventa più deciso. In ordine, le proposte Dior, YSL, Jean Paul Gautier, Chanel.






3 commenti:

pins ha detto...

ce l'ho fatta!

arianna:) ha detto...

cara Coop,mi piacciono molto i tuoi articoli:)
Credo che la donna abbia bisogno di sicurezza,di autostima,e se un corpetto o un semplice rossetto può farci sentire più sexy ,perchè non "osare"?!

gins ha detto...

brava brava brava (ben tre!) Silvia!
Non è possibile che appena ci togliamo il nostro magliocino accollato color muffa leviamo perfino la nostra sudata carica di dottoressa! Non è mica possibile che un look un pò più aggressivo non si possa scindere dal binomio stupida-puttana! potere allo stivale da sopra il ginocchio ;)