Qui ha sfilato Vivienne Westwood, con la nuova collezione Bridal 2012. Venti modelli diversi hanno incantato la passerella, ognuno con le proprie peculiarità, ma con il carattere Vestwood come trait d'union.
Rasi di seta, georgette e chiffon si fondono, creando abiti drappeggiati e sinuosi che sottolineano la silhouette. Pizzi, tulle e paillettes impreziosiscono i dettagli di ogni abito, a loro modo estremamente sexy e ironici. La Westwood non ha paura di giocare con le lunghezze, rendendo eleganti e casti anche gli abiti corti, impresa estremamente ardua. Così come per la Gold e Red Label, vengono inseriti dettagli classici di richiamo delle linee moda: il gioco dei volumi, le spalle sensualmente scoperte, coat belts a stringere la vita, i colori e i tessuti dai più evanescenti ai più decisi.
Nonostante il boom di popolarità della linea Bride grazie al film Sex and the City, (Carry Bradshaw indossa una creazione Westwood al primo matrimonio), trovo che questi abiti siano sottovalutati e messi da parte a favore dei più classici e famosi Vera Wang o Valentino. Senza nulla togliere a questi ultimi, ovviamente; semplicemente sarebbe bello vedere ogni tanto all'altare una sposa che non si prende troppo sul serio, che non deve a tutti i costi vestire i panni della principessa di Monaco o della Sicula Illibata, (pur con noti trascorsi trucidi alle spalle e una manicure gel da gheparda).
Basta mascherate! Se proprio si vuole indossare un abito tutto pizzi e falpalà, che lo si porti per lo meno con la dovuta consapevolezza e ironia.
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